la musica elettronica e la sua storia_il musicista e la composizione elettronica_l'oggetto musicale

MEDIAZIONI TECNOLOGICHE. L'ESPERIENZA MUSICALE INCONTRA IL DIGITALE

Cambiamenti

Nella seconda metà degli anni ottanta, l’impulso principale verso nuove sonorità e verso nuove musiche proviene dalla musica da ballo urbana e dalla musica popolare afroamericana, senza considerare il contributo dato dal lavoro di una figura professionale che stava sviluppando grande raffinatezza nell’uso delle nuove tecnologie applicate alla musica: il dj.
Quest’ultimo, infatti, stava sviluppando una grande competenza nell’utilizzo delle moderne tecnologie quali campionatori, sequencer, batterie elettroniche e computer. È proprio nell’ambito della “musica da ballo” che le nuove tecnologie trovano una porta aperta per entrare a pieno diritto nell’insieme degli strumenti atti a produrre musica.
Ma questo perché siamo ancora agli inizi.
In seguito, a partire dagli inizi degli anni novanta, molti musicisti iniziano ad interessarsi all’uso delle moderne tecnologie dando vita a movimenti e percorsi artistici che non sono sovrapponibili all’ambito dance.

Quando, alla fine degli anni Ottanta, cominciano a lavorare musicisti come Aphex Twin-Richard James e si sviluppano la techno di Detroit, la House di Chicago e l’acid house inglese, siamo già nel pieno della musica techno (…) – e siamo anche nel pieno di una riconfigurazione globale del campo della musica popolare contemporanea, della sua estetica e dei suoi suoni: una riconfigurazione che costringe i musicisti più orientati verso l’attualità a prendere atto dello sviluppo di una nuova sensibilità musicale a livello internazionale, che spinge gli “addetti ai lavori” a riconvertirsi (o riciclarsi) e che, infine,disorienta i teorici, con il loro bagaglio di conoscenze consolidate. [Roberto Agostini, “Techno ed esperienza ambientale”, in Techno-Trance, a cura di Gianfranco Salvatore, Castelvecchi, Roma, 1998]

Questi sono gli anni durante i quali i nuovi strumenti cominciano ad essere adeguatamente interiorizzati dai musicisti, e i brani prodotti con strumenti elettronici digitali non vengono più accusati di essere “meccanici”. Insomma il nuovo sound entra a pieno nell’immaginario collettivo del musicista moderno.
Proviamo a dare uno sguardo più in profondità ai cambiamenti che l’uso delle nuove tecnologie producono sia nell’ambito dell’estetica musicale, sia nella considerazione del ruolo e delle pratiche del nuovo soggetto produttore di musica.

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