la musica elettronica e la sua storia_il musicista e la composizione elettronica_l'oggetto musicale

MEDIAZIONI TECNOLOGICHE. L'ESPERIENZA MUSICALE INCONTRA IL DIGITALE

Hard Disk Recording

L’HDR è una recente innovazione tecnologica che trasforma l’hard disk del computer in una specie di nastro, virtualmente simile a quello di un normale registratore multitraccia. In questo secondo caso il segnale sonoro viene registrato su una delle tracce fisiche costituite solitamente da un nastro, mentre nel caso della registrazione su hard disk, il segnale viene registrato su una delle tracce simboliche visualizzate sul monitor del computer. Le due tecniche di registrazione, come si può facilmente intuire, sono tra loro molto differenti. I registratori multitraccia analogici sono infatti mezzi lineari, questo vuol dire che la registrazione viene fatta in una sequenza che si muove dall’inizio alla fine; per registrare o riprodurre i segnali sonori esso muove fisicamente il nastro attraverso le testine.
La registrazione digitale su disco rigido è molto differente: invece di essere un mezzo lineare che agisce in modo fisici sul suono, è un mezzo ad accesso casuale (non-lineare) che opera in maniera simbolica. Accedere casualmente ai dati significa poter andare in qualsiasi punto della registrazione senza dover riavvolgere o avanzare il nastro. Questo non avrebbe senso perché il suono non è registrato su un pezzo fisico di nastro ma è immagazzinato in formato digitale.
Questo sistema inoltre permette, una volta quindi trasformato il segnale acustico in dati digitali, di effettuare via software tutte quelle operazioni normalmente svolte da apparecchiature hardware.
I vantaggi sono pertanto notevoli. Ascoltiamo Borgioni mentre fa una descrizione delle macchine hardware:

“Le macchine (hardware) hanno bisogno di costosi componenti elettronici, consumano energia e possono rompersi, sono poco flessibili poiché aggiornarle di solito significa la loro completa sostituzione. Per finire, ogni singola macchina produce rumore di fondo e deformazione del suono originale, che per quanto piccolo, grazie ai vari “collega qui e collega la”, alla lunga fa decadere la qualità del prodotto finale.” [Borgioni M., “I computer per la musica”, Armando Editore, Roma, 1999 ]

Tutti questi problemi e limitazioni non hanno ragione di esistere per i sistemi software.
Innanzitutto il prezzo di questi ultimi è notevolmente inferiore arrivando in media a meno di un terzo dei costi delle macchine hardware, ma forse la maggior qualità di questi componenti è che sono facilmente aggiornabili. Molte aziende, per non dire tutte, di produzione e distribuzione software hanno al loro interno un a divisione che si occupa dell’aggiornamento degli utenti su un particolare software.
Per non parlare poi della miglior qualità che la registrazione e il trattamento di un suono digitale può offrire.
Il sistema di HDR inoltre permette di manipolare soundfiles di lunghezza maggiore a quelli manipolabili da sistemi analogici. La registrazione su hard disk è spesso limitata soltanto dalla capacità dell’hard disk stesso.
Con questi vantaggi, l’HDR ha permesso a numerosi musicisti produzioni audio di qualità, con investimenti iniziali relativamente modesti e con attuali prospettive ancora migliori, grazie ai computer sempre più veloci e ai prezzi dei loro componenti (ram e Hard Disk) ai minimi storici.
Un sistema di HDR è tipicamente composto da un computer, una scheda audio per poter acquisire il segnale e del software necessario. Schematicamente il sistema consta di due fasi principali:

• Registrazione del segnale.
All’interno del computer si possono trasferire contemporaneamente fino a 8 tracce audio: il segnale entra attraverso la scheda e poi passa all’hard disk, per rimanervi memorizzato anche a computer spento. In tale situazione le funzioni svolte dalle periferiche sono:
scheda audio: acquisire il segnale analogico e trasformarlo in digitale, tramite i convertitori AD;
hard disk: memorizzare il segnale audio in formato digitale sotto forma di file di dimensioni considerevoli (circa 10 Mb al minuto per una registrazione stereo, con frequenza di campionamento a 44,1 kHz e risoluzione 16 bit)

• Riproduzione, mixaggio ed elaborazione del segnale.
In riproduzione avviene il passaggio inverso, le tesine dell’hard disk leggono l’audio digitale memorizzato che attraversa la scheda audio giunge ai diffusori per l’ascolto. In tale situazione le funzioni svolte dalle periferiche sono:

hard disk: leggere i file
scheda audio: trasformare il segnale digitale in analogico tramite i convertitori DA di cui è equipaggiata.

Il successo dell’HDR dipende principalmente da questa seconda fase, nella quale i programmi di sequencer audio multitraccia permettono di elaborare in ambiente digitale il segnale registrato, simulando in tutto e per tutto una sessione di lavoro in uno studio di registrazione.

Nessun commento: